Avere i capelli corti, da donna, non è lo stesso che averli da uomo.

Se decidi di tagliarti i capelli corti, molte persone ti chiederanno infatti: “Come mai hai deciso di tagliarli così corti?”. Non succede mai il contrario; non credo abbiate mai sentito qualcuno chiedere a una donna: “Perché hai deciso di avere questa lunghezza media di capelli?”. E di certo agli uomini non viene chiesto perché hanno deciso di avere i capelli corti piuttosto che lunghi. A volte mi è stato persino detto: “Che decisione coraggiosa!”. Improvvisamente, diventi un baluardo di ribellione, mentre tu desideravi solo un taglio carino e pratico.

Comunque, quando mi chiedono perché ho deciso di tagliare i capelli così corti, io dico sempre che da anni avevo ormai attuato un graduale processo di accorciamento, finché un giorno, guardandomi allo specchio e facendo le solite prove che si fanno per capire come si starebbe con una certa pettinatura (tipo la prova frangetta con la coda di cavallo ribaltata sulla fronte, chi dice di non averlo mai fatto mente), non ho realizzato che sarei stata bene con un taglio cortissimo, che in gergo viene chiamato alla maschietta. Ovviamente. In più, fantasticavo da anni di replicare sulla mia testa il taglio iconico di Anne Parillaud nel film Nikita, a cui mi sono ispirata per l’immagine di copertina.

Dopo essermi tagliata i capelli così corti, anche se ho scoperto con sgomento di non assomigliare affatto ad Anne Parillaud, mi sentivo lo stesso un essere decisamente superiore, quasi vicina al nirvana. Addio piastre e arricciacapelli! Addio routine con shampoo+balsamo+maschera per domare i miei strani capelli né ricci né lisci ma certamente stronzi! Addio fon! Apertura momento traumatico: evitare di asciugarsi i capelli con il fon non fa venire la cervicale a lungo andare, è un falso mito propagato dalle mamme italiane. Infatti la mia, che è della Repubblica Ceca, non me l’aveva mai detto, e quando le mie amiche mi avevano messo a parte di questa “verità” durante l’adolescenza mi sono sentita a lungo defraudata di una tappa fondamentale per la mia crescita. Chiuso momento traumatico.

Ritornando a noi, dopo il taglio netto mi sentivo quindi libera dalle catene del marketing tricologico. E poi lo ammetto, guardavo alle altre donne con i capelli lunghi e dentro di me gongolavo: “Ah! Io ci metto solo trenta secondi a lavarmi i capelli e poi sono a posto, pappappero!”.

Questo finché non è spuntato Lui (no, non quel lui). Il Ciuffo Maledetto in cima alla testa.

Il Ciuffo Maledetto

Quando si hanno i capelli corti, succede a uomini e donne, a un certo punto spunta dal nulla un ciuffo piazzato non proprio sul cocuzzolo della testa, ma poco dietro. E non è un ciuffo come gli altri: no, lui ignora la forza di gravità e se ne sta sparato verso l’alto, rovinando una capigliatura altrimenti perfettamente ordinata. Dicevo, succede anche a molti uomini con un taglio come il mio. Ma loro sembrano fregarsene. A me, invece, fa impazzire, ma più che altro per una questione ossessivo-compulsiva, o forse perché essendo donna ho interiorizzato talmente bene il dover essere sempre sistemata e in ordine da non rendermene quasi conto.

Diverse donne mi hanno raccomandato con foga i seguenti rimedi per ovviare all’annoso problema: gel e cere varie, addirittura una cuffia di cotone o lana da indossare la notte per appianare i ciuffetti ribelli. Io ho risolto schiaffandomi un po’ di acqua sul Ciuffo per poi schiacciarlo con vigore; perché io il cappello per dormire non me lo metto, deve essere di una scomodità unica. E non mi risulta che a nessun uomo sia mai stato detto di mettersi un cappellino per dormire altrimenti il suo Ciuffo sarebbe risultato antiestetico l’indomani mattina.

Monica Vitti

E io pago

Oltre al Ciuffo, anche il fattore soldi ha contribuito a minare la mia aura di superiorità di Donna con i Capelli Corti. Quando avevo una chioma più lunga, andavo dal parrucchiere giusto due volte all’anno, ben contenta di evitarmi le attese, le spese e le chiacchiere forzate. Adesso devo andarci ogni due mesi, e pagare TRENTADUE EURO ogni volta. Sapete quanto paga mio marito per un taglio similissimo al mio? Sui quindici-diciotto euro. E non deve lottare con la parrucchiera per impedirle di cospargergli la testa con olietti unti o cere appiccicose che faranno sembrare sporchi i suoi capelli appena lavati. La prossima volta che mio marito va dal barbiere a farsi tagliare i capelli, mi accodo.

Freak show

Da quando mi sono tagliata i capelli così corti, mi sono accorta del verificarsi di un interessante fenomeno. Da un lato, diventi più “rilevante”, perché la gente si ricorda di te: sei la donna con i capelli molto corti. Fatto alquanto inusuale. Dall’altro lato, agli occhi degli uomini diventi pressoché invisibile come oggetto sessuale.

Precisiamo: quando portavo i capelli lunghi non è che avessi ai miei piedi folte schiere di uomini, però ricevevo più complimenti o sguardi, solitamente non richiesti. Adesso, invece, ho notato che la qualità dello sguardo maschile che si posa su di me è decisamente diversa, il che non mi dispiace: mi fa sentire più libera, ma allo stesso tempo mi ha fatto capire quanto i capelli lunghi rappresentino, per gli uomini e non solo, un simbolo fin troppo circoscritto di femminilità e seduzione. Per esempio, mi è capitato di sentir dire da un collega che a lui piacciono solo ed esclusivamente le donne con i capelli lunghi, le altre non le considera nemmeno. Probabilmente noi donne con il taglio corto siamo ai suoi occhi delle freak da guardare con un po’ di curiosità, un po’ come i delfini che fanno le capriole in aria nei parchi acquatici.

Gender reveal

Per altri uomini, noi creature femminili con i capelli corti rappresentiamo talmente un’anomalia da non poter essere classificate come donne, perché nella loro testa regna sovrana l’equazione capelli corti = maschio. Mi è successo con lo stewart del traghetto Napoli-Palermo che continuava a chiamarmi “ragazzo” nonostante la mia faccia fosse ad appena dieci centimetri dalla sua. Non ci sono rimasta male, però: anzi, mi sono esaltata. Perché mi è subito venuto in mente che se era possibile scambiarmi per ragazzo, in alcune occasioni lo avrei potuto usare a mio vantaggio! Nella mia testa hanno iniziato quindi a manifestarsi folli visioni in cui, pensate, camminavo senza paura in una strada buia e isolata di notte. Oppure ero la protagonista di uno scenario post-apocalittico in cui mi spostavo di città vuota in città vuota insieme ai miei amici sopravvissuti, senza temere di essere violentata da qualsivoglia predone avessimo incrociato lungo il nostro cammino.

E questo, signori e signore, è il flusso di pensiero tipo che si verifica nella mente di una donna. Anzi: di una donna con i capelli così corti.